Ѐ il sorbo di Agnana o di Melia di San Roberto come lo si desidera chiamare ma questa pianta è la più anziana dell’Europa Mediterranea. Apprezzata dalla Grecia alla Turchia! Un frutto che varia dal tondo al piriforme consumato solo dopo la maturazione. Un prodotto conosciuto solo dagli anziani ed è davvero un peccato i giovani spesso non l’hanno mai visto ne assaggiato io faccio eccezione li posseggo nei miei terreni. Matura proprio in autunno quando veniva spiluccato dalla pianta e riposti sul “cannizzo” in un basso bisognava attendere che cambiassero colore per mangiarlo anzi devono essere succhiati facendo con le dita una leggera pressione su esse. La buccia non doveva essere mangiata specialmente i bambini in quanto astringente ma il suo cuore è dolce e cremoso. Infatti tale frutto è diventato molto raro, presente in qualche campo abbandonato , dove non è passato qualche incendio, poco conosciuto e quando qualcuno non informato sulle caratteristiche del frutto, adocchiando una pianta, coglie appunto i piccoli frutti e tenta di addentarli, ricevendo una sgradevolissima sorpresa, assaporando qualcosa di abominevole che si ferma in bocca e che bisogna sputare. Per questo motivo vi ho spiegato come godere della bontà di questo frutto senza cattive sorprese. La pianta del Sorbo di Agnana cresce velocemente nei primi anni poi lentamente impiega 100 anni per mezzo metro il suo legno è pregiato e resistente per cui era usato per eseguire sculture, specie dei santi, ma anche dei tronchetti filettati per torchi. Ma torniamo al sorbo di Agnana queste piante erano in passato dei baroni Macrì che producono frutti di pezzatura rilevante, color crema, ma era pervenuta anche la notizia dell’esistenza di una pianta monumentale a Condoianni, ma all’improvviso sono giunte dalla zona montana di Melia di San Roberto, le sublimi sorbe di Melia dalla pezzatura fuori dall’ordinario; sferiche con la parte offerta al sole intensamente rossa e quella opposta gialla. La pianta è centenaria ed è l’unica che si conosce, per cui è doveroso salvarla, riproducendola.