Non hanno assolutamente bisogno di presentazioni le clementine di Calabria frutto tondo che profuma le fredde notti invernali. Tuttavia benché la sua storia è recentissima rispetto agli altri agrumi le notizie storiche sulla presenza degli agrumi in Calabria descrivono questo: ”emergono dai resoconti dei viaggiatori tedeschi che, a partire da tardo cinquecento (XVI -XVIII sec.), affrontavano il Grand Tour percorrendo l’Italia, per raggiungere l’isola di Malta che riferiscono della presenza in Calabria di… citroni, aranci e limoni di più sorti… Di questi frutti si apprezzavano il sapore e la succosità della polpa ma anche l’aspetto ornamentale e le essenze. Gli agrumi erano molto usati per l’estrazione di essenze e se ne facevano polveri “… da mescolare ai vini per ammazzare i vermi e preservare dalla peste…” ma anche per “… dare gusto alle bevande e ai cibi…”. Il gustoso e dolce agrume è l’incrocio tra un mandarino ed un arancio e fu segnalata per la prima volta nel 1902 dal botanico Trabut in un Istituto religioso di Misserghin, in Algeria e così denominata in onore di Frêre Clement Rodier. In Calabria è riuscita a diffondersi ed a trovare il suo habitat a cavallo tra gli anni ’30 e ’50. La Piana di Gioia Tauro (RC), la fascia jonica reggina compresa tra i Comuni di Stilo e Monasterace e la Piana di Sibari (CS) sono stati i comprensori maggiormente interessati dalla diffusione del Clementine. Ma la massima diffusione è nelle piana di Sibari dove distese di alberi di clementine fanno bella vista dipingendo lo scenario di verde smeraldo e di arancio dei frutti.Il clima consente, infatti, di ottenere produzioni precoci rispetto alle medesime varietà coltivate nel resto della Calabria.Oggi la Piana di Sibari, nel panorama agrumicolo regionale ed italiano è certamente il maggiore produttore di Clementine. Nel 2007 l’Onafruit, organizzazione nazionale assaggiatori di frutta, ha consacrato agrume prodotto in Calabria, per le sue qualità organolettiche al primo posto tra i prodotti del bacino mediterraneo. Grazie all’elevato contenuto di vitamina C, è sufficiente consumare uno o due frutti per coprire il fabbisogno giornaliero di una persona adulta. Un riconoscimento per la Sibaritide di grande rilievo per la sua situazione agrumicola, si inizia non solo a fregiarsi del titolo ma anche a compiere numerosi studi. Effettivamente la vitamina C, è indispensabile al nostro organismo in quanto oltre a svolgere una azione antiossidante, aiuta a combattere le infezioni, aiuta il funzionamento della tiroide, facilita l’assimilazione del ferro e potenzia il sistema di difesa naturale del corpo. Le Clementine sono inoltre ricche di sostanze minerali tra cui il potassio che, spesso carente nella nostra alimentazione, svolge un ruolo importantissimo regolando il tenore di acqua nei tessuti e agendo sul funzionamento del cuore. Per proteggere il frutto tondo di Calabria, esiste un consorzio per la tutela delle I.G.P. “Clementine di Calabria”. Nasce per tutelare e promuovere un prodotto unico ed esclusivo per storia, ambiente, coltura e lavorazione. La “Clementine di Calabria” gode del marchio IGP ed il relativo Consorzio di Tutela svolge una fondamentale azione non solo di tutela ma anche di promozione di questo prodotto.