Il Sangiovese, vitigno a bacca nera tra i più diffusi in Italia è tradizionalmente accostato alla Toscana, ma ha origini che si collocano in Calabria. A renderlo noto sono alcuni recenti studi internazionali condotti sulla tipologia di uva che dà origine a famosi vini conosciuti in tutto il mondo come il Brunello di Montalcino, il Chianti o il Morellino di Scansano. Analisi scientifiche, infatti, testimoniano come il Sangiovese, insieme con l’uva Mantonico, debba essere considerata una varietà chiave nello sviluppo della piattaforma ampelografica calabrese e del Sud Italia. “Una nuova verità che dà vita a una rivoluzione nel mondo del vino, dal punto di vista genealogico”. Si è scoperto che il Sangiovese possiede antiche parentele con vitigni coltivati nel Sud Italia, in Sicilia e soprattutto in Calabria, dove incrociandosi con il Mantonico di Bianco ha generato il Nerello mascalese, il Gaglioppo di Cirò e il Mantonicone, tra le più importanti uve della nostra Magna Grecia. “Studi genealogici mostrano una storia diversa rispetto a quella che avevamo appreso nel passato e cioè che il Sangiovese, insieme col Mantonico, ha giocato un ruolo fondamentale nello sviluppo delle altre varietà autoctone della Italia meridionale”. Anche per la Calabria, al pari di altre zone viticole, esistono alcuni vitigni di particolare interesse per la comprensione dello sviluppo e dell’evoluzione della piattaforma ampelografica attuale. Due varietà, in particolare, sono state individuate come genitori ricorrenti: e sono appunto il Mantonico bianco ed il Sangiovese”. Il Mantonico “viru” della Locride è il padre dei vini italiani! Diversa la situazione del Mantonico bianco. In Calabria il nome “Mantonico” o “Montonico” è comunemente usato per indicare varietà diverse, a bacca bianca o nera. Affrontando lo studio di queste omonimie, è emerso il ruolo straordinario giocato dal Mantonico bianco o “Mantonacu viru”, cioè Mantonico vero. Si tratta di un vitigno minore della Calabria, iscritto solo recentemente (2014) nel Registro nazionale (codice 494)”. È coltivato per la produzione di vini varietali nella provincia di Reggio Calabria, lungo la costa ionica, dove è conosciuto anche come “Mantonico di Bianco” ed è localizzato soprattutto nella Locride, in agro di Bianco e di Casignana. Con questo si producono specialmente vini dolci passiti o spumanti. il Mantonico bianco ha giocato un ruolo importante nella generazione del germoplasma viticolo sia calabrese che siciliano. Infatti, incrociandosi con il Sangiovese ha dato origine al Gaglioppo ed al Nerello mascalese, che sono vitigni ben noti iscritti nel Registro italiano. Il Mantonico bianco può vantare un altro discendente illustre, essendo il genitore, con la Garganega/Grecanico dorato, del Catarratto. Il Catarratto è la più importante varietà della Sicilia e la quarta in ordine di superficie coltivata in Italia.Suscita curiosità anche la vasta gamma di sinonimi del Sangiovese, collocati nel Sud, fra Calabria, Puglia e Sicilia: Nerello a Savelli (Crotone); Nerello campotu a Motta San Giovanni (Reggio Calabria); Puttanella a Mandatoriccio (Cosenza); Cela-Cela (Palermo); Preventivo (Messina); Tuccanese (Turi, Bari); Corinto nero a Scalea (Cosenza) e nelle Isole Eolie (Messina). Non dimentichiamo che in provincia di Arezzo il Sangiovese era conosciuto con l’appellativo di “Calabrese”. Inoltre, nella zona etnea Sangiovese e Ciliegiolo sono largamente presenti senza essere riconosciuti come tali. “Grazie ai numerosi studi che sono stati condotti sul germoplasma viticolo locale, la complessa matassa dell’identificazione varietale in Calabria si sta pian piano dipanando.