Approfittate di questo periodo per poter visitare i luoghi più disparati di questa Calabria anche quelli interni magari ubicati sull’Aspromonte. Non ve ne pentirete! Delianuova si trova proprio alle pendici dell’Aspromonte, in questa cittadina si conserva qualcosa di singolare presente fin dal tempo dei Monaci Basiliani che qui edificarono chiese e santuari vicino ai torrenti accogliendo anche la popolazione che scappava dalle coste. I Saraceni furono la nostra piaga! Col tempo fondarono qui due paeselli: Pedavoli e Paracorio. Paeselli che iniziarono a vivere di agricoltura e pastorizia finché nel 1878 i due paesi vennero fusi creando Delianuova. Da sempre si sfruttò il “tesoro” di questa zona la Pietra Verde scoperta dai monaci basiliani che la sfruttarono per costruire i loro edifici. Purtroppo sfruttarono solo la cava di contrada Cotripa. Un vero peccato questa pietra è un vero unicum. Una pietra che contiene tracce di Mica e Uranio per questo estremamente modellante ed usata per gli interni statue, fonti battesimali ed esterni scalinate e portali. A lavorare questa pietra furono per primi gli scalpellini Messinesi con Vincenzo Marsico che produceva splendide maschere apotropaiche che questi manufatti avessero potere contro il malocchio. Vi fu un fiorente commercio tra le famiglie ricche. Le stesse strade son colme di questi visi smorfiosi scolpiti su fontane, ingressi, pareti in un percorso chiamato “Via della Pietra Verde” che scongiura il negativo. Proteggevano gli usci e chi abitava la casa. Oggi in giro per Delianuova ci sono 15 portali di questa pietra locale, di notevole importanza storico-artistica. Non mancano le fontane scolpite con pietra verde, meravigliose scalinate come quelle della Chiesa San Nicola e di Piazza F. Leuzzi e tantissime mensole variamente modellate. Tutte di pregevole fattura, rendono Delianuova unica al mondo. Effettivamente la bellezza di questa pietra è lavorata secondo una tecnica medioevale, con alla base degli stipiti, dei fregi curvilinei che rendono un pò mossa la rigorosa semplicità del complesso architettonico. Visibili a Palazzo Leuzzi una vera chicca architettonica. Esso è sovrastato da una composizione, non in pietra verde, costituita da uno stemma a bassorilievo ed è sormontato da una corona sorretta ai lati da due angioletti. Semplici nella loro bellezza appaiono i due portali laterali. Per quanto riguarda le fontane vi è la più antica di Delianuova rimasta in piedi dopo il sisma del 1783, qui vi è un’iscrizione CHIUNQUE TU SIA, GODI LIETO, BEVI GRATO, VA VIA MEMORE. L’acqua sgorga da una maschera apotropaica in pietra verde, al di sopra della quale vi è una targa marmorea dettata dall’allora vescovo di Oppido, Ferdinando Mandarani, ove si legge dell’operosità del sindaco, Giovanni Spadaro che volle costruire questa fontana e le altre derivate. Qui si notano i resti di quel che fu il Municipio di Pedavoli fino alla conurbazione del 1878, ex palazzo Carbone. Il portale è tra i più belli. La chiave di volta è costituita da una voluta in cui è inscritto un volto umano. Lungo tutta l’arcata si notano altri elementi compositivi, ornati da motivi floreali o curvilinei ed insolite bugne verticali lungo gli stipiti e curve nell’arco. Che aspettate andate a vedere i Portali Deliesi in pietra verde.