I CATHAMÌSI gli antichi leggevano così il meteo nella tradizione contadina calabrese

Ѐ stato mio padre a parlarmi e spiegarmi come i contadini senza tecnologie moderne riuscissero a capire l’andamento del tempo nei mesi dell’anno. In principio gli antichi andavano a rifarsi a leggende e ditteri popolari. La strada più facile! Per contadini ed allevatori ed anche per i pochi marinai e pescatori Calabresi, sfatiamo anche questo mito i Calabresi si trovarono per forza a fare i pescatori infatti era il lavoro meno espletato. Con i ”cathamisi” avevano una valenza di supporre il tempo meteorologico da cui dipendeva la buona riuscita delle coltivazioni, degli allevamenti, del lavoro e della pesca. Un mondo rassegnato alle bizze del tempo che i cathamisi aiutavano a sopportare. Ma come funzionano questi cathamisi? Prendete un calendario i giorni che interessano sono dal 13 dicembre Santa Lucia al 24 di dicembre vigilia di Natale in questi giorni a seconda delle giornate dipendeva l’andazzo dei mesi dell’anno che venivano appuntati. Vi porto un’esempio di questa sapienza contadina. Ogni giorno da Santa Lucia in poi era corrispondeva ad un mese. Il 13 dicembre? Rappresentava gennaio; e così il 14 dicembre rappresentava febbraio, il 15 dicembre rappresentava marzo e così via tutti gli altri mesi dell’anno. I giorni fino alla Vigilia corrispondevano al mese. I contadini di allora sapevano che se il 15 e il 16 dicembre sarebbe piovuto, avrebbero potuto sperare in un marzo e un aprile piovosi, utili per la raccolta dei campi a settembre e ottobre. La stessa cosa avrebbero previsto i marinai per i pericoli del mare. Insomma anticipavano anche il futuro arricchendo la loro vita di superstizione e mito, ma anche di ansia per il futuro dal tempo si doveva determinare la speranza di poter seminare e poi raccogliere. Le stesse caratteristiche che troviamo nella tempra e nello spirito degli uomini e delle donne di questa Calabria.



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