E’ la prima volta che vedevo un pomodoro di Belmonte, con un solo pomodoro si riesce a fare una copiosa insalata. Lo chiamano il “gigante” ed è davvero grande!” Frutto e pianta crescono in proporzione, la pianta tocca i 3 metri l’ortaggio dai 700 grammi ad 1 Kg il suo colore è di un rosato scuro con pochi semi e matura dall’interno verso l’esterno. E’ di forma oblunga ossia a goccia e ricorda vagamente il cuore di bue. Sembra che la varietà sia un ibrido tra le cultivar Marmande e Cuore di bue. Per le sue caratteristiche è consigliabile consumarlo solo in insalata. Il pomodoro Belmonte viene tagliato a grandi fette, alla stregua di una bistecca fiorentina vegetale, per essere posto in piatti piani. Viene servito dopo averlo condito con olio extra vergine di oliva, sale grosso, basilico (o origano) e peperoncino. Imitato a più non posso cresce anche nel circondario di Belmonte da giugno fino a settembre quindi per assaporarlo non resta che visitare la Calabria in estate. Altra caratteristica che lo rende unico è che la pianta produce buoni frutti solo se coltivata a campo aperto. Insomma, pare non gradisca la coltivazione in serra. Ed è questo il segreto di questo delizioso ortaggio ragion per cui le sue proprietà organolettiche, oggi, sono oggetto di uno studio approfondito, presso la facoltà d’Agraria, dell’Università di Catania. Questa meraviglia calabrese pare sia giunto dall’America tramite un emigrante di Belmonte e solo nel 2003 è divenuto un DeCo. Ben conosciuto nell’area della provincia cosentina, che ne assorbe circa il 70% dell’intera produzione, è stato recentemente scoperto anche dalla ristorazione d’alto livello ed è quindi reperibile in alcuni ristoranti del Centro e Nord dell’Italia. Esiste ancora il belmontese rosso con pezzature inferiori acquosità abbondante ed usato nell’industria.