La capra Rustica di Calabria

Avrebbe origine asiatiche. Le nostre razze autoctone sono giunte con le invasioni dei popoli, tanto da rendere l’Italia, se non prima in Europa, tra le nazioni con il più alto numero di tipi genetici autoctoni. La migliore caratteristica funzionale di questa razza, è appunto, l’estrema “rusticità”, che la rende particolarmente adatta all’allevamento brado anche in ambienti ostili. Si alimenta infatti esclusivamente al pascolo, con minime integrazioni in condizioni climatiche estremamente avverse. Vive sull’Altopiano silano, nella zona pedemontana della provincia di Cosenza e nel contiguo territorio della provincia di Crotone, con una consistenza stimata nel 2011 a circa 12.000 capi. Esistono altri allevamenti in Sila catanzarese, in particolare nella zona di Sorbo San Basile e Taverna. Si evince che è di taglia media, con la testa a forma di cono, relativamente leggera e asciutta, con profilo rettilineo in direzione orizzontale. Le corna sono presenti in ambo i sessi, generalmente ravvicinate alla base e leggermente appiattite, rivolte all’indietro e divergenti alle punte. Nei maschi adulti si possono avere anche corna larghissime. Alcuni soggetti, hanno le punte delle corna rivolte all’insù e in avanti e prendono il nome di: ‘Cifara’ o ‘Argellina’.La razza viene allevata principalmente per la produzione di carne. Le nascite avvengono generalmente nel mese di novembre e a marzo. I capretti alla nascita hanno un peso di circa 3,5 kg e vengono venduti nel periodo natalizio e pasquale ad un peso medio di 10/12 kg (peso vivo). Il latte di questa capra  è impiegato in parte per l’alimentazione dei capretti ed in parte per la produzione di formaggi tipici destinati alla vendita diretta. Magnifici i canestrati!

(tratto dal lavoro del dott. Vincenzo Sauro)



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