La grotta di Santa Cristina di Filandari (VV)

Con mia grande meraviglia vengo a conoscenza attraverso i “cantuni” (posti) di questa meravigliosa terra che ci sono ancora luoghi che devono essere visitati. A Filandari vi è una grotta naturale nella roccia calcarea tra i monti che costeggiano il ponte “u spirdu”. Una grotta molto grande. Appena si accede si ricosce una nicchia dove, molto probabilmente e secondo quanto testimoniato dagli anziani del posto, era collocata la statua della Madonna come oggetto di culto. È chiaro che la canalizzazione del corso d’acqua che ha scavato la grotta ha reso umido l’interno e quindi è possibile ammirare stalattiti. Quello però che ha carpito la mia attenzione è la  leggenda che si tramanda su questo luogo. Si parla addirittura della presenza di acque curative tanto è vero che raccoglievano le gocce direttamente dal muro. Secondo la credenza popolare, infatti, le qualità terapeutiche dell’acqua della grotta di Filandari erano dovute all’intercessione di Santa Marina. Sulla questione di Santa Marina vi sono molte similitudini con l’acqua di Filandari. A tal proposito è d’obbligo evidenziare che in prossimità del cenobio di Canubin, ove morì santa Marina, esiste una grotta adattata a cappella dai monaci Maroniti ove veniva celebrata ogni giorno la santa messa mentre oggi si celebra solamente il 17 luglio. Ebbene, anche da questa grotta sgorga un’acqua molto fresca, ove accorrevano, con tanta devozione,Ie giovani donne cui mancava il latte per allattare i propri bambini nella fiducia di ottenerlo per intercessione di Santa Marina.Per questo l’acqua della grotta di Filandari veniva usata per curare mastiti, lombaggini, gestazioni difficili e altri dolori. Inoltre altra leggenda importante è quella delle lacrime di latte, bevendo tale acqua si favoriva il latte nelle puerpere. Le gocce nelle pareti andavano a simboleggiare il latte ed era considerato di buon auspicio. Questa leggenda lega la Grotta di Santa Cristina di Filandari con la Grotta di Santa Cristina in Israele, dove è presente la stessa Leggenda del milk tears. Tale circostanza è documentata e descritta da uno studioso viaggiatore, De la Roque, nella sua opera dal titolo: Voyage d.e Syrie et d.w Mont Libnn, Paris 1722, vol. I, p. 50 ss.Questa concomitanza di credenza popolare nella miracolosità dell’acqua che sgorga dalle due anzidette grotte non è casuale, ma molto probabilmente è dovuta all’afflusso monastico dall’Oriente in Calabria e, quindi, a Filandari di cui si è detto in precedenza.Si narra ancora che anche gli uomini curassero le coliche e le renelle con questa acqua! In passato questa grotta era molto conosciuta poichè la voce nei paesi girava vorticosamente. Il primo documento in cui si parla di queste credenze, risale al 1894 per opera di F. Pignatari che ne parlò nella rivista La Calabria. All’esterno della grotta sono presenti dei tavolini dove potersi accomodare per consumare una colazione a sacco, circondati dalla natura incontaminata.Particolare anche la vegetazione che cresce all’interno e nelle vicinanze della grotta, come le Felci e i Capel di Venere, specie vegetali tipiche degli ambienti lontani dall’inquinamento. Andiamo a visitarla toccheremo con mano lo splendore della Calabria!



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