Oggi vi porto a conoscere la Zafarana di Tortora (CS), un particolare peperone rosso che si fa fritto… Eccovi la ricetta

È un peperone rosso con una particolarissima forma a corno di capra. Prodotto questo usato sia in Calabria che in Basilicata, in queste zone calabro- lucane sui balconi vengono appesi per essere essiccati. La Nzerte (serte) è la tecnica usata ancora oggi per “intrecciare” i peperoni per poterli esporre al sole. Ago filo e sole ingredienti base. Questo prodotto tipico è giunto niente di meno che dal Brasile e giunto in Calabria dopo la scoperta dell’America. Ma perché si chiama zafarana? Semplicemente perché era lo zafferano dei poveri e la sua coltivazione proprio per questo motivo si è diffusa anche in Sicilia, la Puglia, la Campania, il Lazio. Torniamo a Tortora qua la produzione si estende dalla Fiumarella di Tortora sino ai Piani del Carro. Terreni di natura limo-sabbiosa, insomma alluvionali favoriscono il micro-clima ideale. Anche nella cucina Tortorese si nota l’amore per questo prodotto che si adatta a tutto dagli antipasti ai dolci. Si pianta ad aprile e tra agosto e settembre si raccoglie. Quando il processo di essiccazione finisce si conserva a pezzi o in polvere per poterla friggere graie al sapore dolce si usa nella pasta, sulle patate, nelle salse , nei salumi, e dona agli alimenti un piacevole e particolare colorito rosso. Ed ora vi propongo una ricetta antica e contadina tipica di Tortora la zafarana fritta: Il peperone si taglia a pezzi e viene sommersa nell’olio bollente per una manciata di secondi. Tolti dall’olio devono asciugare e diventano croccanti come “patatine”. Attenzione bisogna essere esperti per prepararlo o recarsi a Tortora dove ogni massaia ne conosce i segreti. Inutile dire che Tortora dedica a questo gioiello gastronomico un vero festival, denominata Zafaranafest, si svolge solitamente verso la fine di settembre. Scrivetelo sul calendario così non dimenticherete di assaggiare questo tesoro gastronomico di Tortora. Essa rappresenta un momento di allegra convivialità, nel centro storico del paese, nata con lo scopo di rianimare la parte antica, ma anche per destagionalizzare l’offerta turistica. Durante quest’appuntamento è possibile degustare numerosi piatti a base di Zafarana accompagnati da un bicchiere di vino e da tanta buona musica. Inoltre essendo un prodotto agricolo il personaggio principale della kermesse, quest’ultima offre l’occasione per affrontare temi legati all’agricoltura e ad altre forme di economia che consentano di valorizzare il territorio ma allo stesso tempo di preservarlo dai rischi della globalizzazione.



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