Situato senza ombra di dubbio in una zona ad altissima concentrazione sismica, Papaglionti ha conosciuto nella sua storia i terremoti più sconvolgenti, 1638, 1783, 1905, 1908 ed infine l’alluvione del 1952 che ne ha decretato la sua morte. E’ ancora più noto che il sisma del 1905 fece crollare la facciata della chiesa di San Pantaleone che in seguito venne ricostruita con i soldi degli emigrati. Il borgo è abbandonato ma rappresenta un patrimonio storico e culturale prezioso. Borgo di origine bizantina prese il nome da Papas Leontis, ecclesiastico del luogo che senza ombra di dubbio può essere il primo insediamento bizantino in Calabria. Appare oggi in balia delle intemperie e da una folta vegetazione che nasconde talune bellezze. Il Lenormant defìnì la zona sito donde la vista è incantevole. Esiste qui una necropoli, due calvari uno del 1600 e la Chiesa di San Pantaleone. Ed ancora un palazzo signorile, case rurali a iosa un opificio per l’olio in cui si posso scorgere i resti di un passato attivo e vivo. Oggi però in questa sede è doveroso parlare della villa Romana detta Grotta di Trisulina è sita nel territorio di Zungri in località Papaglionti ed è una testimonianza della presenza romana in Calabria ed in particolare nella zona del “Poro”. Al suo interno sono visibili frammenti di colonne granitiche e vari esempi di capitelli, sia in stile corinzio che decorati a palmette. La struttura architettonica della villa ricalca lo stile della classica casa romana disposta attorno a due cortili. I resti di di muraglie in mattoni di argilla e di colonne in pietra romana, della villa Romana sono di epoca augustea, ed alcune costruzione di interesse storico ed architettonico ed unici esemplari nel loro genere presenti alle pendici del Poro e che versano in precarie condizioni di stabilità, così come tutto il vecchio centro abitato. La vecchia chiesa è in muratura granitica a due arcate unico esemplare del genere. Il Palazzo di Francia, risalente al 1700, costituisce l’esempio più rappresentativo di Casa Signorile presente in ambito rurale nell’arco del Poro. Era un’ imponente struttura a forma rettangolare a due piani, come la maggior parte dei palazzi simili, il piano terra adibito a magazzino, come deposito dei prodotti agricoli ed attrezzature agricole, e il piano primo a residenza dei proprietari, oggi interamente crollato. Era realizzata con struttura portante in muratura di pietra granitica intonacata a calce all’interno, rafforzata all’esterno con scaglie di laterizio, e con portale d’ingresso, mensole e piano dei balconi, realizzati in pietra granitica locale. Il Calvario di Papaglionti, realizzato intorno alla fine del 600, è posto lungo la strada che porta al vecchio centro urbano, si conserva in buone condizioni grazie alla consistente struttura muraria di pietra granitica locale rafforzata con mattoni e scaglie di laterizio. Al centro del Calvario vi è una nicchia, delimitata lateralmente con mattoncini di laterizio, e al cui interno in origine, si trovava un dipinto raffigurante la Crocifissione di Cristo. A Papaglionti la Villa Romana di Trisulina, chiamata anche la “Grotta di Trisulina”, è un’ importante testimonianza della presenza Romana del periodo Augusteo in questa zona della Calabria, e con capitelli corinzi in marmo finissimo di grande valore architettonico e qualche altro a palmette che ricordano i capitelli egizi a forma di fiori di lato aperto, e vari avanzi di colonne granitiche. Di questa grande villa, la cui struttura ricorda la tipica casa romana organizzata intorno a due cortili, rimane oggi quasi integro, un cripto-portico, forse adibito a piscina. La Casa Signorile di Papaglionti è un esempio di palazzotto di tipo economico all’interno di un contesto rurale e si differenzia dalle altre costruzioni, per la cura architettonica dei particolari. Oggi abbandonato ed in condizioni precarie. E’ di modeste dimensioni con forma rettangolare e su due piani, il piano terra adibito a magazzino, come deposito dei prodotti agricoli ed attrezzature agricole, e il piano primo a residenza dei proprietari.