Studiare gli antichi mestieri di Calabria è una cosa che mi affascina molto, poiché c’è la riscoperta di un mondo antico quasi ingiallito e perché dentro me spero che qualche giovane facinoroso, voglia far rivivere il nostro passato. Esisteva anche il lavoro del cinematografaro che girava per le piazze della nostra Regione col suo telo bianco dove proiettava film stupendi dove tanta gente ha sorriso, ha riso, ha pianto, ha applaudito e si è commossa, si è innamorata ed emozionata. Era la magia del cinema che incantava grandi e piccini! Il mestiere del cinematografaro in Calabria era ambito, l’ultimo però fu Giuseppe Imineo da Filogaso nato nel 1933 grande appassionato di Cinema. Inizia a curare cinema importanti nella provincia di Vibo, a Pizzo nel ’46 gestisce il Cinema moderno Ruoppolo, trasforma il locale in una sala proiezione. Riesce a praticare tanti stili di avanspettacolo, di teatro leggero, tanti personaggi del mondo dello spettacolo, della musica ed anche della politica. Poi nel suo affascinante viaggio, nel corso della gestione dei cinema Mele e Moderno, incontrerà tanti vip di cinema e teatro, da Franco Franchi e Ciccio Ingrassia all’inizio della loro carriera artistica, ad attori impegnati di teatro come Giuseppe Pambieri e Lia Tanzi, da registi come Gianni Amelio, Donatella Baglivo e Lucia Grillo, ad Elena Varzi, Saverio ed Eleonora Vallone e tantissimi altri grandi personaggi del cinema. Con l’acquisto di uno schermo gigante verranno proiettati migliaia di film di tutti i tipi, documentari, cartoni animati, film muti, in bianco e nero e a colori, cortometraggi, lungometraggi e cinemascope, cinegiornali della Settimana Incom e cinefilmati dell’Istituto Luce, pellicole in 16 e 35 mm. L’attrezzatura usata da Imineo era davvero all’avanguardia! Ed è per questo motivo che la sua abilità viene riconossciuta ovunque, cura proiezioni presso i cinema mitici di quegli anni in tutta l’allora provincia di Catanzaro, dal Mele e il Moderno di Pizzo al cinema Massara di Briatico, al Miramare di Vibo Marina, dal cineteatro Valentini di Vibo Valentia fino a Curinga e Bagnara, e poi il cinema ambulante nelle piazze di tutta la Calabria che vede un errante Imineo con il suo furgoncino bianco, un mezzo attrezzato di tutto punto, da cui, aperte le porte posteriori, usciva la luce magica del cinema. La sua passione accrebbe col prestigio ed il cinematografaro calabrese collezionava di tutto un archivio con migliaia di affissi, fotobuste, manifesti e locandine, da bobine e pizze di film di tutti i tipi che scrivono e descrivono la storia del cinema dal dopoguerra ad oggi. Rivivere nelle serate estive il mito del Cinema all’aperto con le sedie pieghevoli ed il polveroso tendone rosso che copre lo schermo. Il cinema all’aperto era una vera e propria tradizione, purtroppo in fase d’estinzione, perchè non rivalutarla. E’ chiaro che la passione di Imineo portava benessere mentre altri proiezionisti sfoggiavano vecchie attrezzature lui deliziava i Calabresi con le novità e per giunta già dal pomeriggio come un banditore attirava l’attenzione. Nella sola zona di Vibo Valentia in quel tempo vi erano numerosi “cinematografari di piazza”, oltre a Imineo di Filogaso, c’erano i Rascaglia di Nicotera, i Grillo di Vibo Valentia, i Massara di San Costantino di Briatico, i Servello di Maierato, i Bonelli di Mileto, mastro Bruno Schiavello di San Costantino Calabro, altri proiezionisti anche a Curinga e Vibo Marina… Nei giorni di festa questi personaggi giravano le piazze di tutta la Calabria, paesi e paesini, contrade piccolissime, per proiettare film comici, storici e western, qualcuno si ricorda di aver visto “Tormento, Blek il macigno, I figli di Nessuno, Banditi a Milano, Catene con Amedeo Nazzari, o Non c’è pace tra gli ulivi con Raf Vallone. Tutti i comitati feste volevano solo i film del momento che solo Imineo aveva! La sua luga carriera si ferma nel 2009 quando partecipa al Festival del Cinema di Venezia applaudito ed apprezzato. Poi arriva la grande emozione, l’applauso della capitale italiana del cinema all’ultimo cinematografaro di Calabria.