āSentƬti! SentƬti! Sentiti! Vi dicu ca stasira ncigna a vindiri āu vinu novu Pascali Cucuzzaā¦!ā Era ai crocicchi delle strade dei paesi la voce lamentosa e monotona di una delle figure più pittoresche che un tempo animavano la vita delle nostre comunitĆ , quella del banditore. Fino a una sessantina di anni fa per divulgare notizie di pubblico interesse infatti si jettava āu bandu, come si diceva nei paesi di Calabria, e non solo. Solo successivamente il bando dellāunica persona addetta iniziò ad essere sostituito dal richiamo degli ambulanti che arrivavano nei paesi e che propagandavano merci sia da acquistare che in vendita: āchi ha uova da vendere, chi ha da vendere olive, chi vuole ritirare capelli caduti in sede di pettinatura oppure alluminio vecchio o ferro vecchio o ancora di stracci di stoffa, in cambio di aghi, pettinini o spagnolette di cotone ?ā. Il vandijaturi, che in genere e nei paesi più poveri, viveva di espedienti ma doveva avere una voce buona, si spostava da una piazza allāaltra (prima i paesi erano raccolti e meno rumorosi ed era facile farsi sentire anche senza altoparlanti) e vandiĆ va. Questa figura caratteristica poteva ancheĀ essere un dipendente del Comune e tra le varie mansioni che svolgeva (acquaiolo, camposantaro, addetto ai bracieri nelle scuole), aveva anche lāincarico di āgettare il bandoā, cioĆØ di divulgare ad alta voce alla cittadinanza, girando a tappeto le vie del paese, avvisi, ordinanze, disposizioni, leggi, notizie ed informazioni che potessero interessare lāintera collettivitĆ . Il banditore, utilizzato per comunicare ai cittadini le disposizioni dellāAmministrazione comunale, della Chiesa o avvisi di privati cittadini , era spesso munito di trombetta e con il berretto municipale in testa, che gli conferiva una sorta di distintivo. Era frequente sentirlo strillare per le vie del paese, sopratutto allāimbrunire o di sera, quando si era certi che le famiglie, soprattutto quelle dei contadini, erano rientrate a casa dalla campagna e nelle case si era riuniti per il pasto principale della giornata, che era pranzo e cena insieme. Ma non era raro sentire la voce del banditore anche durante la mattinata, prima che le donne si recassero in campagna con il cibo da consumare durante la fatica, in modo che esse potessero informare della notizia i familiari che erano a lavoro. In ogni caso il bando aveva unā importante funzione sociale perchĆØ era lāunico modo che aveva la gente per informarsi della vita del paese. In alcuni paesi, per gli annunci ufficiali del comune, il banditore faceva precedere la sua voce dal rullo del tamburo; per gli annunci della Chiesa, invece del tamburo, veniva a volte suonato un grosso campanello, mentre gli annunci privati erano preavvertiti dal suono della trombetta. Era il momento in cui il paese conosceva il calendario civico o ecclesiastico sia nel bene che nel male. Il banditore aveva nella memoria tutti i punti in cui doveva sostare per lāannuncio ed usava rigorosamente il dialetto perchĆ© il messaggio fosse comprensibile a chiunque; il passaparola faceva il resto. Spesso ā i bandiā riguardavano il pagamento della luce allāimmancabile esattore presente in municipio in determinati giorni e orari della settimana; la vendita di oggetti e beni legati alla produzione familiare; smarrimenti di chiavi di casa o di altri oggetti , dei quali si chiedeva la consegna allo stesso al banditore seguita da adeguata ricompensa, e persino annunci di matrimonio che poi venivano integrati a voce. Spesso in alcuni paesi il maggior timore per le famiglie dei nubendi era che, dopo gli annunci rituali, il coniugio non andasse in porto e toccasse rimuginare questa amara considerazione: ā FƬcimu, fƬcimu e poi restammu chāi bandi jettati!ā. * * * Oggi ufficialmente questa figura nei paesi non esiste più, ma di fatto esistono ancora molte e molti vandijaturi, che sia pure a bassa voce sussurrata nellāorecchio altrui, rendono di pubblico dominio situazioni vere, ma il più delle volte inventate, sul conto altrui. Ma questo ĆØ un altro discorsoā¦