Il Profumo della Ginestra

Detti e Proverbi

Raccolta di testi e video per la valorizzazione del territorio locale inerenti la cultura del territorio riprendendo le tradizioni dei nostri nonni, l’identità popolare locale attraverso detti e dialetti proverbiali, che, al passare degli anni, vanno ahimè a scomparire. I proverbi, calabresi nel nostro caso, sono un patrimonio inestimabile, ciò che rimane dall’esperienza dei nostri avi e per quanto tale bisogna continuare a tramandare e far sapere alle future generazioni nel ricordo delle nostre radici identitarie, questo è anche quello che Asfalantea si prefigge nel sul contributo alla comunità. I proverbi sono patrimonio degli anziani e rappresentano delle autentiche miniere o giacimenti culturali, sono l’espressione della voce del popolo, sono il documento di una sapienza secolare, che si perpetua e ispira ancora comportamenti e modi di essere di un popolo. Il proverbio viene definito spesso come la saggezza dei vecchi ed è senz’altro una saggezza che merita di essere tramandata ai giovani.

Cu na bona faccia e cu nu bono sentimentu

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I proverbi, calabresi nel nostro caso, sono un patrimonio inestimabile, ciò che rimane dall’esperienza dei nostri avi e per quanto tale bisogna continuare a tramandare e far sapere alle future generazioni nel ricordo delle nostre radici identitarie, questo è anche quello che Asfalantea si prefigge nel sul contributo alla comunità. Oggi è la volta di: Quandu nescinu i fighji, o fimmani o masculi chi su, i nanni dicevanu: Cu na bona faccia e cu nu bono sentimentu” – Quando nascevano i figli, maschi o femmine che siano, i nonni erano soliti dire: Con una buona faccia e un buon sentimento. Questo vuole essere semplicemente un buon auspicio al bambino appena nato per un futuro sano di mente e di corpo!

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Guardati du poveru arriccutu e du riccu impoverutu

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I proverbi, calabresi nel nostro caso, sono un patrimonio inestimabile, ciò che rimane dall’esperienza dei nostri avi e per quanto tale bisogna continuare a tramandare e far sapere alle future generazioni nel ricordo delle nostre radici identitarie, questo è anche quello che Asfalantea si prefigge nel sul contributo alla comunità. Oggi è la volta di: “Guardati du poveru arriccutu e du riccu impoverutu” – Guardati dal povero arricchito e dal ricco impoverito. Questo detto sta a significare che nella società odierna bisogna diffidare di due categorie di persone: del povero che si è arricchito, e dalla persona facoltosa che è caduta in disgrazia. Il giusto equilibrio sta sempre nel mezzo.

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Quandu nce tanti cani subba n’ossu, pighiati a parti toi a vattindi arrassu

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I proverbi, calabresi nel nostro caso, sono un patrimonio inestimabile, ciò che rimane dall’esperienza dei nostri avi e per quanto tale bisogna continuare a tramandare e far sapere alle future generazioni nel ricordo delle nostre radici identitarie, questo è quello che Asfalantea si prefigge nel sul contributo alla comunità. Oggi è la volta di: “Quandu nce tanti cani subba n’ossu, pighiati a parti toi a vattindi arrassu”. Quando ci sono tanti cani sopra un osso, prendi la tua parte e stattene da parte. Un esempio: quando ci sono dei litigi con tanti ereditari in una famiglia prendi la tua parte, ciò che ti spetta, e lascia agli altri fare la stessa cosa!

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Si voi fregari u toi vicinu, curcati prestu e levati o matinu

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I proverbi, calabresi nel nostro caso, sono un patrimonio inestimabile, ciò che rimane dall’esperienza dei nostri avi e per quanto tale bisogna continuare a tramandare e far sapere alle future generazioni nel ricordo delle nostre radici identitarie, questo è quello che Asfalantea si prefigge nel sul contributo alla comunità. Oggi è la volta di: “Si voi fregari u toi vicinu, curcati prestu e levati o matinu”. Se vuoi arrivare prima del tuo vicino, coricati presto e alzati al mattino.

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U mastru pignataru menti a manica aundi voli

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I proverbi, calabresi nel nostro caso, sono un patrimonio inestimabile, ciò che rimane dall’esperienza dei nostri avi e per quanto tale bisogna continuare a tramandare e far sapere alle future generazioni nel ricordo delle nostre radici identitarie, questo è quello che Asfalantea si prefigge nel sul contributo alla comunità. Oggi è la volta di: “U mastru pignataru menti a manica aundi voli” Il maestro pignataro ossia il fabbricante di pentole attacca il manico dove vuole lui; Questo proverbio vuole sottolineare che in qualsiasi cosa che fai, bisogna essere coerenti con se stessi, valutare bene la situazione e prendere una decisione giusta e ponderata.

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A jennaru addunati o gadinaru – A gennaio controlla il pollaio

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I proverbi, calabresi nel nostro caso, sono un patrimonio inestimabile, ciò che rimane dall’esperienza dei nostri avi e per quanto tale bisogna continuare a tramandare e far sapere alle future generazioni nel ricordo delle nostre radici identitarie, questo è quello che Asfalantea si prefigge nel sul contributo alla comunità. Oggi è la volta di: “A jennaru addunati o gadinaru” – A gennaio controlla il pollaio; questo proverbio vuole sottolineare che quando arriva fine di settembre inizio di ottobre la gallina va in riposo e “spigghja” cioè si riposa per ricreare nel frattempo il suo ovaio ed iniziare finalmente nel mese di gennaio quando, appunto, ci si raccomanda a ricominciare a controllare il pollaio per le nostre preziosa uova nostrane…

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Quandu chiovi da muntagna, mangia mbivi e stai in campagna, quandu chiovi da marina, mangia mbivi e stai in cucina

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I proverbi, calabresi nel nostro caso, sono un patrimonio inestimabile, ciò che rimane dall’esperienza dei nostri avi e per quanto tale bisogna continuare a tramandare e far sapere alle future generazioni nel ricordo delle nostre radici identitarie, questo è quello che Asfalantea si prefigge nel sul contributo alla comunità. Oggi è la volta di: “Quandu chiovi da muntagna, mangia mbivi e stai in campagna, quandu chiovi da marina, mangia mbivi e stai in cucina“; questo proverbio allude alle condizioni climatiche e metereologiche che nel tempo i nostri nonni hanno imparato a discernere in base alla provenienza delle tempeste e delle piogge. Quando la tempesta arrivava dalla montagna, per esempio, potevi tranquillamente stare in campagna e continuare a fare i lavori inerenti le attività all’aperto del tempo, quanto invece, arrivava dal mare, allora certo che bisognava rimanere dentro, magari in cucina, a godersi il calore famigliare intorno a una bella tavolata riunita…

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