Fra i dialetti italiani quello calabrese è uno dei più ricchi di influenze linguistiche, a causa delle colonizzazioni, dominazioni e incursioni di differenti popoli; al pari degli altri dialetti, ha moltissime “espressioni” tanto sintetiche quanto efficaci che soprattutto nei detti mirano a racchiudere in poche parole vicende quotidiane, rapporti intergenerazionali, relazioni di vicinato, stili di vita e fasi di lavori agricoli… Assurgono quindi a verità rivelate, su cui, al pari dei dogmi, non si discute: nemmeno sfiora il dubbio, quindi, che non siano veri o non abbiano validità universale, come recita la lapidaria quanto efficace sintesi “anticu i dissi tutti giusti“, similmente “quel che dice l’antico è sempre giusto giusto”.
I proverbi, calabresi nel nostro caso, sono un patrimonio inestimabile, ciò che rimane dall’esperienza dei nostri avi e per quanto tale bisogna continuare a tramandare e far sapere alle future generazioni nel ricordo delle nostre radici identitarie, questo è anche quello che Asfalantea si prefigge nel suo contributo alla comunità.
Oggi è la volta di: “A fimmana è comu a terra, si ‘na ccarizzi non duna“, letteralmente: la donna è come la terra, se non l’accarezzi non dona. Un antico detto calabrese che racchiude una grande verità: la donna, come la terra, ha bisogno di cura, rispetto e attenzioni sincere. Solo così può dare il meglio di sé, proprio come un campo coltivato con amore restituisce frutti abbondanti. Non è solo un proverbio, ma un invito a riscoprire il valore del prendersi cura, del seminare gesti autentici e raccogliere relazioni profonde.

