Quandu mai Riggiu vindiu ranu e Cutroni lu ia accattandu

Fra i dialetti italiani quello calabrese è uno dei più ricchi di influenze linguistiche, a causa delle colonizzazioni, dominazioni e incursioni di differenti popoli; al pari degli altri dialetti, ha moltissime “espressioni” tanto sintetiche quanto efficaci che soprattutto nei detti mirano a racchiudere in poche parole vicende quotidiane, rapporti intergenerazionali, relazioni di vicinato, stili di vita e fasi di lavori agricoli… Assurgono quindi a verità rivelate, su cui, al pari dei dogmi, non si discute: nemmeno sfiora il dubbio, quindi, che non siano veri o non abbiano validità universale, come recita la lapidaria quanto efficace sintesi “anticu i dissi tutti giusti“, similmente “quel che dice l’antico è sempre giusto giusto”.

I proverbi, calabresi nel nostro caso, sono un patrimonio inestimabile, ciò che rimane dall’esperienza dei nostri avi e per quanto tale bisogna continuare a tramandare e far sapere alle future generazioni nel ricordo delle nostre radici identitarie, questo è anche quello che Asfalantea si prefigge nel suo contributo alla comunità.

Oggi è la volta di:”quandu mai Riggiu vindiu ranu e Cutroni lu ia accattandu!“, letteralmente: traducibile in italiano come “quando mai Reggio ha venduto grano e Crotone lo andava comprando!”. Proverbio calabrese davvero intrigante, Reggio Calabria è tradizionalmente una zona agricola produttiva, presumibilmente autosufficiente per quanto riguarda il grano. Implicitamente, vendere grano a Crotone (l’altra città calabrese) che invece di grano ne produce da esportare, sarebbe un evento eccezionale o addirittura mai accaduto. Dunque il detto pare essere un’ironia popolare che esprime incredulità o scetticismo: “quando mai ciò è successo?” è l’equivalente colloquiale di “impossibile!”, “non è mai successo!”

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